Riportimao l'articolo apparso sulla Difea del Popolo di Padova il 3 aprile 2011 a cura di Claudia Belleffi.
“Consapevoli di offrire un umile servizio per il bene comune”
Il motore che ha spinto ad unirsi è stata l'amicizia. il gruppo Cif di Cavino è nato ufficialmente nel 1996 , ma era già presente dentro quello comunale di San Giorgio delle Pertiche che, istituito negli anni 50, a fine anni 80 si è ramificato in gruppi diversi. “Ci consideriamo davvero le eredi della storia passata del Cif comunale – spiega Bruna Cavinato, presidente del Cif Cavino- Fin dall’inizio di siamo sentite animate dal desiderio di stare assieme, accogliendoci vicendevolmente, coltivando innanzitutto la vera amicizia, basata sul rispetto e sulla conoscenza, ma anche sull’impegno ad aprirsi alla comunità, quindi avviando e sostenendo qualche iniziativa parrocchiale che rispondesse ai bisogni delle donne o della famiglia”.
Qual è il vostro impegno primario?
“Ci teniamo a essere presenti nella attività e nei bisogni della parrocchia, per quel poche possiamo fare in quanto ogni componente del gruppo (siamo in 17) HA ALLE SPALLE UNA SITUAZIONA FAMIGLIARE impegnativa: le più giovani il lavoro fuori casa, le altre genitori anziani da assistere a casa o all’ospedale o i nipotini ancora piccoli da seguire. Ci siamo specializzate nel settore terza età e una domenica al mese tratteniamo le nostre amiche anziane con il gioco della tombola, con modestissimi premi che prepariamo. Ogni incontro è rallegrato da dolcetti, thè o cioccolate, qualche canto religioso e laico e quattro chiacchere che comprendono anche lì’ascolto e la condivisone di ansi
e e problemi diversi. A Natale con gli auguri espressi attraverso un piccolo dono a tutti, la tombola si fa speciale ed è una festa! Ci siamo assunte, inoltre, l’impegno di visitare durante l’anno gli infermi della comunità e portare loro gli auguri di Pasqua e di Natale”. Dal punto di vista della formazione?
“Abbiamo promosso e promuoviamo incontri e conferenze su diversi temi e problematiche, dalla vita politica e sociale, alle problematiche educative o mediche, al mondo del lavoro e visite culturali a città vicine. Abbiamo cercato di offrire il nostro modesto contributo di partecipazione, idee e attività all’amministrazione comunale che ha raccolto subito la nostra disponibilità per partire nel 2006 con un bel progetto, che da allora si rinnova ogni anno, “Educare vicino ai genitori nella crescita dei figli”. Il percorso nel nostro comune di San Giorgio viene costruito insieme a Ulss, Scuole, Consigli Pastorali e Caritas.
” E’ quindi un lavorare in rete anche con l’amministrazione?
“Sentiamo tutta la stima dell’attuale amministrazione, con il Sindaco Catia Zorzi. E’ una fiducia che si rinnova: in questi mesi siamo state chiamate a collaborare con altre associazioni per lì’apertura il 10 aprile prossimo del nuovo centro anziani a San Giorgio delle Pertiche. Nel nostro territorio inoltre, è difficile la partecipazione, per questo come Cif sosteniamo gli incontri di realtà che hanno una storia più antica della nostra e maggiori risorse, come ad esempio “ReStyle”, percorso messo appunto dai gruppi missionari vicariali, e la Lectio Divina mensile, da ottobre a maggio, proposta da Elide Siviero all’intero vicariato”.
C’è quindi un’attenzione anche alla formazione spirituale?
“Per noi è fondamentale alimentare la nostra crescita spirituale, che cerchiamo di continuare, anche e soprattutto nelle riunioni di gruppo. Ogni volta dedichiamo la prima parte dell’incontro alla lettura, riflessione e preghiera a partire dal Vangelo della domenica seguente.”
Avete anche un blog…?
“Il blog \\cifcavino.blogspot.com è stato costruito da un nostro compaesano, prof. Nevio Bedin, responsabile del giornalino mensile parrocchiale “Il Risveglio”, che ce lo aggiorna aspettando con pazienza che impariamo a fare da sole”
Se dovesse definire il vostro gruppo?
E’ fatto di donne consapevoli di offrire un umile servizio nella costruzione del bene comune. Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano, ma, come ci insegna madre Teresa, se questa goccia non ci fosse, all’oceano mancherebbe. Una sfida, inoltre, ci attende: è quella dell’aiuto a tante donne straniere che si trovano nel nostro territorio.
